Au-delà

Marco Strappato

07.03.2019 – 26.04.2019

Exhibition Views

Works

The Gallery Apart is proud to present Au-delà, the fourth solo exhibition by Marco Strappato (1982) in the gallery spaces. With longstanding research interests on the depiction of landscapes, analyzed through multifarious approaches, methodologies and means, Strappato indulges in its developments, dovetailing his creative work with his own life path, the latter characterized by a certain proneness to nomadism, which paradoxically led him to rediscover his roots, both as a man and as an artist born and raised by the sea.

Au-delà is a title that evokes the transcendence of his personal experiences in order to reaffirm an intimate spiritual architecture. Indeed, for the first time, Strappato exhibits a self-portrait, moreover in the form of a painting: painting and silhouette, nothing further from the false epic of the selfies and of Instagram, but rather the symbol of in-depth study and of the search for the self in order to reach the essential through processes of selection, levelling and concealment.

The selection involves first of all the landscape which for the artist, though used to the metropolitan dimension, powerfully retrieves the smell, the atmosphere and the suggestions of the sea. And it manifests itself through some recent emblematic figures from the Italian art history (Ghirri, Fontana, Bonalumi, Manzoni) whose evocative power is exploited by the artist through an act that is not meant to be either an homage or a statement of lineage or even only artistic closeness, but rather an educated sampling aimed at offering an original interpretation of the possible interweaving between artistic researches and representations of landscapes. 

From the visual point of view, Au-delà appears like a fairly monochromatic exhibition, with a preponderance of a white palette that implies leveling, in line with a quest for essentiality; not sterile uniformity, but clarity as the baseline for any possible investigations. White therefore as a blank page to be written, as a canvas waiting to be painted, as a propaedeutic element to hold the meanings that the artist assigns to his drawings, to the images, and to the shapes. 

Strappato finally exploited – unlike his past approach – a process of concealment of the technology, which is there, but it isn’t seen, so as to restore the concept to its rightful leading role.

The Gallery Apart è orgogliosa di presentare Au-delà, la quarta personale in galleria di Marco Strappato (1982). Da tempo impegnato in una ricerca sull’immagine di paesaggio declinata attraverso multiformi approcci, modalità e mezzi, Strappato ne asseconda gli sviluppi facendo coincidere il percorso artistico con quello esistenziale, caratterizzato da una certa tendenza al nomadismo che paradossalmente lo ha condotto a recuperare le sue radici di uomo ed artista nato e cresciuto in riva al mare.

Au-delà è già un titolo che evoca un andare oltre le esperienze vissute per riaffermare un’architettura spirituale intima. Non a caso per la prima volta Strappato espone un autoritratto, per di più sotto forma di dipinto: pittura e silhouette, niente di più lontano dalla falsa epopea del selfie e di Instagram, piuttosto l’emblema dell’approfondimento e della ricerca del sé per arrivare all’essenziale attraverso processi di selezione, di livellamento e di occultamento.

La selezione riguarda anzitutto il paesaggio che per l’artista, pure abituato alla dimensione metropolitana, torna prepotentemente ad assumere il profumo, l’atmosfera e le suggestioni del mare. E si manifesta per il tramite di alcune figure emblematiche del recente passato della storia dell’arte italiana (Ghirri, Fontana, Bonalumi, Manzoni) di cui Strappato asseconda il potenziale evocativo attraverso un’operazione che non intende essere un omaggio né un’affermazione di discendenza o anche solo vicinanza artistica, quanto piuttosto un campionamento colto finalizzato a fornire un’interpretazione inedita dei possibili intrecci tra ricerche artistiche e rappresentazioni di paesaggi. 

Dal punto di vista visuale, Au-delà si configura come una mostra pressoché monocromatica, con una preponderanza del bianco ad attestare un livellamento in linea con la ricerca di essenzialità; non una sterile uniformità bensì una chiarezza di fondo che diviene base per ogni possibile approfondimento. Il bianco quindi come una pagina da scrivere, come una tela preparata per dipingere, come elemento propedeutico per contenere i significati che l’artista assegna ai disegni, alle immagini e alle forme. 

Strappato ha infine operato, all’opposto di quanto fatto in passato, mediante un processo di occultamento della tecnologia, che in realtà c’è ma non si vede così da restituire al concetto il ruolo di protagonista principale che gli compete.

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